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Le pulsioni di attrazione e repulsione

Quotidianamente ogni individuo vive l'alternanza delle pulsioni di attrazione e repulsione; è consuetudine associarle a sensazioni positive e negative. In questo capitolo andremo a riflettere, in maniera più approfondita, questi due stati, in modo da comprendere correttamente il rapporto tra la pulsione, le emozioni e la cultura. Richiamiamo brevemente:

L'individuo che vive una pulsione ne percepisce l'esito ma raramente ne focalizza l'origine. Proviamo ora a mettere in luce i dettagli di questo quadro.

  1. L'individuo che vive una situazione richiama un assetto emozionale dal proprio modello emotivo.
  2. Questo assetto pre-orientato definisce la dominante emozionale (paura o curiosità evolutiva).
  3. In base a questa dominante vengono richiamati l'esperienza oppure gli stereotipi.
  4. Lo stato proiettivo, prodotto dalla dominante emozionale, si sostanzia dell'esperienza o degli stereotipi per oggettivarsi.
  5. L'individuo focalizza moralmente la situazione e prende decisioni.

Questa sequenza rappresenta un processo spesso molto breve che l'individuo aziona in molteplici situazioni. Esso si attiva nei rapporti tra le persone, ma anche individualmente per attivazioni funzionali interiori. Di frequente, le pulsioni rappresentano la parte coscientemente identificata dei dinamismi ansiosi, delle fobie e altre alterazioni.

Dobbiamo considerare che il fenomeno della repulsione ha la stessa valenza evolutiva dell'attrazione, ma, a differenza di quest'ultima, la componente della paura è totalmente dominante e spinge l'individuo via via verso il panico e la paralisi. Più forte è l'attività emotiva più la persona avverte potenti dinamismi di attrazione o repulsione.

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In collaborazione con: Laura De Biasi e D.ssa Maria Russo

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