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Non-Psicologica
 

 

La mente

In questo capitolo, si evidenzieranno i sistemi di attivazione e le attività di quella che si può definire “mente” o “psiche”, ossia quel contenitore concettuale (pertanto, unicamente a funzionalità cognitiva) di dinamismi che, a partire dagli impulsi cerebrali, innestano e strutturano le emozioni, i comportamenti e l'esperienza. Ci limitiamo ad accennare questo panorama, in quanto non è nostro interesse addentrarci nel dibattito filosofico-teorico sulla natura della mente; utilizzeremo una mappatura funzionale, radicalmente diversa da quella che per primo Freud adottò per descrivere lo scenario dell'inconscio, nonostante si utilizzino certe terminologie. In questo testo, inoltre, si vuole trascendere la definizione di riferimento dell'accoppiata inconscio/conscio, ma si offrirà una nuova visione basata sulla polarità tra consapevolezza e inconsapevolezza, in quanto l'enorme volume dei fattori meta-comunicativi rispetto a quelli cognitivi ridisegna completamente il panorama interpretativo dei comportamenti e delle relazioni umane. In questa rappresentazione di modello funzionale, si vuole procedere verso una nuova capacità di osservare i propri dinamismi interni, emotivi e comportamentali, e a comprendere la loro funzionalità relazionale, quindi per poter misurare la differenza tra la realtà oggettuale e la realtà percepita (quella che più avanti chiameremo realtà proiettiva). Si cambiano gli schemi tradizionali secondo i quali l'inconscio e la mente sono luoghi inesplorati, inesplorabili e di complessa individuazione, ma soprattutto incontrollabili, per ricollocare funzionalmente e comprensibilmente una visione concreta e lineare delle emozioni e dei comportamenti.

Quando pensiamo alla mente dobbiamo comprendere che essa è un organo più che rappresentare un centro di controllo, in quanto è interdipendente dal resto del corpo. Mente e corpo si influenzano continuamente privi di una reale gerarchia; quando il corpo si ammala, la mente si adatta funzionalmente con emozionalità e comportamenti adeguati. Analogamente, quando la mente è alterata, il corpo ne traduce un analogo adattamento attraverso somatizzazioni e comportamenti specifici. L'identità dell'individuo che fino a qualche decennio fa era concepita come un tratto di non chiara sorgente oggi sappiamo essere il frutto diretto di un'intensa relazione tra la struttura primaria del modello emozionale acquisito e la diretta conseguenza esperienziale prodotta, attivata ed elaborata nell'ingegneria mente-corpo. Trattando funzionalmente la mente come organo elaborativo/percettivo, troviamo al suo interno le componenti che consentono l'acquisizione, lo sviluppo e l'elaborazione dei contenuti esperienziali. I tre “protagonisti” di questa mappa, ossia i tre “luoghi” dove avvengono le attività della mente, sono l'Ego, il Superego e il . Si illustrano qui di seguito le loro caratteristiche principali, la loro capacità di evolversi e di mutare di forma, prediligendo la funzionalità nell'economia di un modello emotivo che, dominando la nostra esistenza, funge da unico “traduttore” per l'interpretazione della realtà.

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