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La profezia autoavverante In questo paragrafo tratteremo di un particolare dinamismo che spesso viene assunto come intuizione, dove l'attività associativa prodotta dalla mente scaturisce da una precostituzione emozionale. L'intuizione e la successiva verifica sono una concatenazione di stati che producono degli eventi concreti. L'individuo, quando vive un'intuizione, ne struttura i possibili panorami e, in base a questi, definisce i propri futuri comportamenti. Come è ormai noto, ogni comportamento nasce da un'esigenza/funzionalità, si prefigge/aspetta un feedback e, sulla base dell'interpretazione di questo, torna a riconfigurare l'intuizione iniziale. In questo senso, questa categoria di intuizioni assume le caratteristiche di una profezia. L'intuizione e i comportamenti conseguenti interagiscono e condizionano le relazioni tra persone, pilotando/manipolando, anche se inconsapevolmente, la realtà conseguente. Assistiamo quindi a un fenomeno fortemente indiretto, spesso con dilatazioni temporali anche significative, ma con un certo grado di affidabilità. L'aspetto poco noto è che, proprio per effetto dei potenti dinamismi proiettivi, il soggetto che intuisce quasi sempre condiziona la realtà che percepisce; in essa cerca le conferme di ciò che le sue emozioni lo hanno indotto a intuire. Questo dinamismo ha tali caratteristiche sia rispetto alle intuizioni negative (con dominante della paura/repulsione) sia a quelle positive (con dominante della curiosità evolutiva/attrazione). Richiamiamo brevemente:
L'individuo che vive un'intuizione ne percepisce l'esito ma raramente ne focalizza l'origine. Proviamo ora a mettere in luce i dettagli di questo quadro.
Questa sequenza rappresenta un processo spesso molto breve che l'individuo aziona in molteplici situazioni. Esso si struttura nei rapporti tra le persone, ma anche individualmente per attivazioni funzionali interiori.
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