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Introduzione ai tipi di modello Per definire le categorie di modello che andremo a identificare, ci si è avvalsi di alcuni fattori che marcano in maniera evidente le caratteristiche di intenzione dei comportamenti. Ogni singola azione è composta da questa sequenza: ricezione di uno stimolo – attivazione emotiva – adozione dei comportamenti – percezione del feedback – riattivazione emotiva, e così via. L'attivazione emotiva, nei suoi rapporti con il Superego e il Sé, determina, all'interno del comportamento, le intenzioni, di cui possiamo intuirne una esplicita e apparente, e, la più interessante, quella implicita e inconsapevole. Questo doppio livello dell'intenzionalità definisce dei paradossi. La nostra attenzione è andata maggiormente sull'area delle intenzioni inconsapevoli, in quanto sono quelle maggiormente interattive e influenzanti nella relazione. A differenza delle intenzioni esplicite, che esauriscono il loro scopo nell'immediata percezione di sé e dei feedback nell'area del pensiero cognitivo, quelle implicite esercitano un'influenza enormemente più attiva nel tempo. Esse definiscono in qualche modo una costante di comportamenti e posture emozionali nell'atteggiamento relazionale. Le intenzioni implicite, infatti, si modulano e si adattano, nella comunicazione, vestendosi di stereotipi, moralità e di quant'altro necessita a mantenere la rotta intenzionale, a prescindere dalla manifestazione esplicita. Le componenti intenzionali implicite hanno la fondamentale caratteristica metacomunicativa di essere la parte percettivamente più forte, ricca e incisiva per chi riceve la comunicazione. Nell'interazione relazionale, assistiamo all'assoluta dominanza della metacomunicazione rispetto alla comunicazione verbale/esplicita. Per questa ragione, gli aspetti comportamentali del comunicato implicito risultano essere la parte maggiormente condizionante e importante nei rapporti, nei dinamismi relazionali e nei feedback conseguenti. Le intenzioni implicite sono la parte che il ricevente percepisce, ma, contemporaneamente, spesso non può esplicitare, in quanto sono spesso paradossalmente opposte alla manifestazione delle intenzioni esplicite. Gli elementi adottati nella formulazione dello schema sui modelli emotivi relazionali sono quattro fattori, che espliciteremo ciascuno in dettaglio: la negatorietà, l'aggressività, la disponibilità relazionale e l'attività proiettiva. Qui di seguito proponiamo l'elenco delle variabili: Negatorietà proattiva a priori Negatorietà proattiva a posteriori Negatorietà reattiva a priori Negatorietà reattiva a posteriori Aggressività introflessa Aggressività estroflessa Disponibilità relazionale alta Disponibilità relazionale bassa Attività proiettiva poco realistica Attività proiettiva realistica In base alle combinazioni di queste componenti, possiamo indicativamente comporre almeno 4 grandi orientamenti del modello emotivo, che vanno poi declinati nelle loro specifiche caratteristiche individuali: il conflittuale, il vittimistico, il seduttivo e il valorizzante.
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