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                                             Le pulsioni di attrazione e repulsione

 

Prima di tutto dobbiamo distinguere quale differenza vi sia tra questi due stati e la normale attvazione dei comuni sentimenti. Questi due stati, a differenza dei sentimenti, rappresentano uno stato d'animo positivo o negativo, del quale si ha scarsissimo controllo, che sovrasta la capacità di prendere decisioni e la capacità di determinazione. Si definiscono appunto pulsioni per il carattere impulsivo, totalizzante, irrazionale e istintivo, a prescindere dalla intensità e dalla appropriatezza. Normalmente distinguiamo le pulsionalità dai sentimenti, anche se di fatto, queste hanno la stessa matrice di attivazione dei più gestibili sentimenti.

Quotidianamente ogni individuo vive l'alternanza delle pulsioni di attrazione e repulsione; è consuetudine associarle a sensazioni positive e negative. In questo capitolo andremo a riflettere, in maniera più approfondita, questi due stati, in modo di comprendere correttamente il rapporto tra le pulsioni, le emozioni e la cultura. Richiamiamo brevemente:

 

la funzionalità dell'attività proiettiva, che forma la percezione della realtà sulla base dell'equilibrio emozionale di quel momento.

l'oggettivazione degli stereotipi, che vengono di conseguenza assunti e utilizzati all'interno delle dinamiche del pensiero e del comportamento .

 

L'individuo che vive una pulsione, ne percepisce l'esito, ma raramente ne focalizza l'origine. Proviamo ora a mettere in luce i dettagli di questo quadro.

 

1. L'individuo che vive una data situazione richiama un assetto emozionale dal proprio Modello emozionale, sula base di quello che è una propria specifica pre-attivazione.

2. Questa attivazione (arousal) pre-orientata, definisce la dominante emozionale (paura o curiosità evolutiva).

3. In base a questa dominante vengono richiamati l'esperienza oppure gli stereotipi sociali o culturali.

4. Si genera lo stato proiettivo, condizionato dalla dominante emozionale, si sostanzia dell'esperienza o degli stereotipi per oggettivarsi.

5. L'individuo focalizza moralmente la situazione e prende decisioni.

 

Questa sequenza rappresenta un processo spesso molto breve (anche frazioni di secondo) che l'individuo aziona in continuazione. Esso si attiva nei rapporti tra le persone, ma anche individualmente per attivazioni funzionali interiori, quindi non legate a fatti esterni alla persona.

Di frequente, le pulsioni rappresentano la parte coscientemente identificata dei dinamismi ansiosi, delle fobie e di molte altre alterazioni.

Dobbiamo considerare che il fenomeno della repulsione ha la stessa valenza dinamica dell'attrazione, ma, a differenza di quest'ultima, la componente congitivizzata come "paura" (sentimento) è totalmente dominante. Più forte è l'attività emotiva primaria, più la persona avverte potenti dinamismi di attrazione o repulsione.

 

 

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