NON PSICOLOGICA

 

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della mente umana

 

                                                   

                                                   Le aspettative

                                           Ossia, gli “impliciti” che la mente produce in modo automatico

 

 

Nella visione corrente le aspettative sono la prospezione di cosa accadrà in un tempo relativamente futuro, secondo una concezione personale. In questo capitolo, andremo a scoprire come questo semplice concetto si complessi di significati e comportamenti per nulla ovvi. Come trattato nella sezione dedicata alle proiezioni, la mente raffigura e anticipa la realtà immediata, secondo un processo di attivazione emozionale che successivamente attiva il pensiero e poi ancora produce l'azione. Questa specifica dinamica si attiva sulla capacità esperienziale di attivare una probabile previsione delle conseguenze della propria azione, una previsione apparentemente semplice. In altre parole, le proiezioni attivano un sistema di aspettative, limitatamente al tempo dell'attività proiettiva stessa. In un panorama temporale più esteso, le dinamiche proiettive che determinano un dato comportamento si arricchiscono di un complesso sistema che vede coinvolti altri soggetti esterni, dai quali e verso i quali, l'attività proiettiva si converte in una concatenazione di promesse o imposizioni implicite e spesso non consapevoli. Questo processo, che nella realtà relazionale si sviluppa in un dinamismo di comunicazione, di fatto converte uno stato proiettivo in una catena di aspettative, proiettate anche su tempi lunghi e lunghissimi. In parole povere, quello che io mi aspetto che succeda, qual ora non si verifichi, tenderò a reiterare il mio comportamento e ad attendere che la mia aspettativa venga realizzata. Per esempio, nell'innamoramento, spesso accade che l'amore non corrisposto, diviene una situazione lunga nel tempo, nella quale io rimango innamorato a prescindere dai segnali di non corrispondenza che ricevo. La mia mente non si adatta e non produce una mutazione, ma insiste e ripete. Un altro caso tipico, sono le richieste di attenzione/approvazione rivolte ai genitori, spesso accade che il figlio/a si aspetta un dato tipo di comprensione dai familiari, non la ottiene ma ne ripete per molti anni la richiesta, continuamente.

 

Oltre all'attività proiettiva del soggetto singolo, la situazione d'insieme si snoda e articola, in quanto interviene il sommarsi a catena delle proiezioni dell'entourage coinvolto. Ciascun soggetto attua un proprio dinamismo emotivo/proiettivo che diviene la somma delle aspettative dell'entourage, la quale somma, nel tempo, induce e permette di prevedere il prodursi di determinati comportamenti. In altre parole, l'attività proiettiva di una persona costituisce una sorta di promessa (intenzione) secondo la quale l'entourage attiva delle aspettative, che l'individuo proiettante aveva previsto e delle quali egli stesso rimane vincolato. Nel momento in cui un comportamento viene agito, vengono comunicate le intenzioni correlate, sulla base delle quali, chi riceve il comunicato si fa un'idea di cosa lo aspetta (viene attivata un'altra attività proiettiva). In questo “gioco di specchi”, la durata dell'attività emozionale che fa nascere la sequenza dei comportamenti è limitata, mentre, al contrario, le aspettative che ne sorgono si consolidano nel tempo. Ad esempio, un caso tipico sono le promesse d'amore dei primi tempi, che l'individuo esprime sulla intenzione della conquista, e naturalmente, divengono successivamente un impegno da mantenere. Comprendiamo che la spinta di un momento determina conseguenze spesso al di fuori della previsione proiettiva, al punto da diventare dei veri e propri legami. Il legame “attività proiettiva-intenzione-conseguenze” rappresenta uno schema fisso e determina una certa parte dello sviluppo esperienziale della persona. In questa concezione, comprendiamo l'origine e la conseguenza di importanti dinamiche comportamentali, tra cui ad esempio quelle “eroiche”, quelle “sacrificali” e il dinamismi “vittima-carnefice”. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che le concatenazioni proiettive del comportamento spesso sono di tipo compensativo e poggiano la loro presunta/sperata efficacia sugli stereotipi adottati per compensare la difficoltà.

 

 

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